E’ ancora buio, riempiamo il bagagliaio della macchina; ruote e sedie tra valige e racchette e tanta voglia di un risultato positivo. E’ il torneo che inizia la stagione tennistica del nostro atleta Marco.
Destinazione Finlandia per il Futures ITF Pajulahti Open. La mattinata è umida, la pioggia ci fa da compagna di viaggio, lasciamo l’auto all’aeroporto di Firenze e via destinazione Helsinki. Viaggio aereo tutto ok, all’aeroporto finlandese ci preleva un pullman, ma ahimè piccolo inconveniente Marco non può salire, ci sono solo scale niente ausili. Dopo un attimo di attesa l’autista e l’accompagnatore prendono Marco a braccia e sollevandolo lo posizionano sul seggiolino accanto all’autista. Il pullman era quasi pieno di atleti ed accompagnatori della squadra di volley della Germania. Con la strada come una pista di bob per circa due ore il pullman ci ha cullati trachiacchiere in inglese, finlandese, tedesco, un po di ungherese e naturalmente italiano.
Giunti al centro sportivo prima lotta con la neve, le carrozze non hanno catene o gomme antineve, più forte spingevi e più ti innevavi. L’ora è tarda ci rechiamo al nostro alloggio e crolliamo nel letto, dopo che il primo giorno è trascorso per il viaggio, il successivo di buon mattino siamo andati a fare allenamento, prendendo confidenza con i campi in Green Set e li abbiamo appreso che l’avversario di Marco era il fortissimo svedese Wallin (n°37 classifica mondiale)che già aveva incontrato nel primo torneo del 2010 a Preston. Ore 11 in campo, Marco ha resistito solo un’ ora, le grandi bombe di servizio, gli smash e i grandi colpi vincenti di Wallin, hanno lasciato ben pochi “15”.
Nel pomeriggio tabellone di consolazione, bella partita combattuta di Marco contro il danese Holmer Christoffer (n°201 classifica mondiale) persa 6/4 -6/4.Per oggi il tennis è finito tutto rimandato a domani per il doppio, Marco con il suo compagno Curioni Mauro affronteranno la coppia formata dallo svedese Wallin ormai ben conosciuto ed il campione in carica finlandese Tenhunen Taneli(n°117 classifica mondiale). Di buon mattino andiamo in campo per unaseduta di allenamento per poi affrontare nel pomeriggio il difficile doppio. Dobbiamo dire che il risultato molto netto non da giustizia al match perso 6/0-6/1, ma gli scambi sono stati avvolti dal battere delle mani del pubblico internazionale. Arriva il sabato, giorno delle finali; lo svedese Wallin affronta l’italiano Luca Spano, nel primo set si vede un bell’equilibrio di match dove Luca esprime un tennis molto ben articolato, nel secondo Wallin accelera come avesse inserito il turbo e lascia al nostro italiano solo un game. A seguire la finale del doppio dove la coppia Wallin/Taneli a prevalso sulla coppia italiana Luca/Diego. Oltre al torneo di tennis nel bellissimo centro sportivo finlandese si sono svolte gare tra nazioni con atleti diversamente abili:
Il goalball ( Pallarete) è un gioco di squadra che può essere praticato da atleti affetti da disabilità visive (non-vedenti ed ipovedenti).
Regole:Le squadre sono composte di 3 giocatori (un centrale e due ali) e cercano di lanciare la palla (che ha dei campanelli al suo interno) nella porta (rete) avversaria. Tutti i giocatori sono bendati per tutta la durate della partita, in modo da garantire parità di condizione fra non vedenti assoluti ed ipovedenti. La partita dura venti minuti, divisi in due tempi di dieci minuti ognuno; durante tutta la durata di essa sono consentite fino a tre sostituzioni per squadra.
Il campo di gioco consiste in un rettangolo di 18 metri di lunghezza e 9 metri di larghezza; le reti sono larghe quanto il campo. La palla pesa 1.25 kg ed ha otto fori corrispondenti ad altrettanti campanelli; la stessa ha una circonferenza di circa 76 cm.
Sitting Volleyball
E’ uno sport derivato dalla pallavolo, inventato nei Paesi Bassi nel 1957 come sport adattato per la pratica sportiva delle persone diversamente abili. Consiste in una pallavolo giocata stando seduti sul pavimento, con il campo più piccolo e con la rete più bassa. Il giocatore che tocca la palla deve trovarsi con le natiche a contatto con il pavimento nel momento in cui tocca la palla. Per la sua particolarità, il Sitting Volleyball ha la caratteristica di favorire l’integrazione sociale delle persone diversamente abili, dato che può essere praticato senza distinzione da diverse categorie di diversa abilità (amputati, poliomielitici, paraplegici, cerebrolesi, les autres) e allo stesso tempo anche da soggetti normodotati, non richiedendo l’utilizzo di strumenti specifici come le sedie a ruote. Pertanto può essere considerato uno sport “open”, dato che nella stessa squadra possono trovare spazio soggetti normodotati e soggetti diversamente abili, con qualsiasi forma di diversa abilità.
Showdown
Gli incontri di questa disciplina sportiva riservata ad atleti non vedenti, si disputano tra due giocatori, su di un campo rettangolare, costituito da un tavolo con sponde laterali alle cui estremità vi è una piccola porta ed uno schermo al centro del tavolo.
Si gioca al cospetto di un arbitro, vedente, con racchette, realizzate in materiale liscio e duro e della lunghezza di cm 38, ed una palla sonora, del diametro di cm 6. Lo scopo del gioco è quello di mandare la palla nel campo opposto, facendola passare sotto lo schermo centrale e tentando di imbucarla nella porta avversaria.
Si gioca dal fondo del tavolo, mai dai lati, ogni goal vale due punti, e si aggiudica la partita chi, per primo, raggiunge il punteggio di 11 con lo scarto, rispetto all’avversario, di due punti. Sull’eventuale 16 pari vincerà chi segna il 17° punto.
Il principio di gioco potrebbe essere paragonato al tennis tavolo, non a caso il termine volgare di questa disciplina è ping-pong per non vedenti, ove gli scambi bassi prendono il posto di schiacciate e pallonetti.
Si gioca in un’unica categoria di disabilità ed è obbligatorio durante la competizione indossare mascherine che oscurino completamente la vista.